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Approvato l'ecobonus al 65%

Il Consiglio dei ministri ha dato l'ok alla proroga dei bonus fiscali per le ristrutturazioni e il risparmio energetico. L'eco-bonus approvato è pari al 65%, in aumento rispetto al 55% della normativa vigente.
Di fatto si tratta del provvedimento che recepisce la direttiva 2010/31/Ue e che “mira a dare un’adeguata risposta alla necessaria ed urgente esigenza di favorire la riqualificazione e l’efficienza energetica del patrimonio immobiliare italiano in conformità al diritto dell’Unione Europea e nell’approssimarsi della scadenza degli attualiimportanza”, ha commentato il presidente della commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci, ricordando che la misura oltre a innalzare la detrazione la estende ai condomini e al consolidamento antisismico. Sono stati “attivati oltre 1.400.000 interventi, per circa 18 miliardi di euro di investimenti, con la creazione di oltre 50 mila posti di lavoro all'anno nei settori coinvolti, soprattutto nelle migliaia di piccole e medie imprese nell'edilizia e nell'indotto”.



Il decreto legge attua di fatto un forte potenziamento del regime vigente di detrazioni fiscali, che va dall'attuale 55% per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, in scadenza il 30 giugno prossimo, fino al 65%, concentrando la misura sugli interventi strutturali sull’involucro edilizio, maggiormente idonei a ridurre stabilmente il fabbisogno di energia. Per le spese documentate sostenute a partire dal 1° luglio 2013 fino al 31 dicembre 2013 o fino al 31 dicembre 2014 (per le ristrutturazioni importanti dell’intero edificio), spetterà la detrazione dell’imposta lorda per una quota pari al 65% degli importi rimasti a carico del contribuente, ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

Per il Governo “l’effetto concentrato nel tempo della proroga e l’aumento della percentuale della detrazione possono dare un forte impulso all’economia di settore e in particolare al comparto dell’edilizia specializzata, caratterizzato da una forte base occupazionale, concorrendo in questo momento di crisi al rilancio della crescita e dell’occupazione e allo sviluppo di un comparto strategico per la crescita sostenibile”.

Nell'ottica del recepimento della direttiva europea, il dl fissa l'adozione a livello nazionale di una metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici che tenga conto, tra l’altro, delle caratteristiche termiche dell'edificio nonché degli impianti di climatizzazione e di produzione di acqua calda. Vengono inoltre fissati i requisiti minimi di prestazione energetica in modo da conseguire livelli ottimali in funzione dei costi; tali requisiti, da applicarsi agli edifici nuovi e a quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, verranno rivisti ogni 5 anni.

Il decreto poi definisce gli “edifici a energia quasi zero” ed elabora una strategia per il loro incremento tramite l'attuazione di un Piano nazionale che comprenda l’indicazione del modo in cui si applica questa definizione, gli obiettivi intermedi di miglioramento della prestazione energetica degli edifici di nuova costruzione entro il 2015, informazioni sulle politiche e sulle misure finanziarie o di altro tipo adottate per promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici. Il piano prevede che entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a “energia quasi zero”. Per gli edifici di nuova costruzione occupati dalle Amministrazioni pubbliche e di proprietà di queste ultime, i requisiti dovranno essere rispettati alla data del 31 dicembre 2018.

Viene, infine, previsto un sistema di certificazione della prestazione energetica degli edifici che comprenda informazioni sul consumo energetico, nonché raccomandazioni per il miglioramento in funzione dei costi. La redazione dell’attestato è obbligatoria in caso di costruzione, vendita o locazione di un edificio o di un'unità immobiliare, nonché per gli edifici occupati dalla Pubblica Amministrazione.

“Il sistema di agevolazione fiscale è stato in questi anni una misura di grande importanza”, ha commentato il presidente della commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci, ricordando che la misura oltre a innalzare la detrazione la estende ai condomini e al consolidamento antisismico. Sono stati “attivati oltre 1.400.000 interventi, per circa 18 miliardi di euro di investimenti, con la creazione di oltre 50 mila posti di lavoro all'anno nei settori coinvolti, soprattutto nelle migliaia di piccole e medie imprese nell'edilizia e nell'indotto”.

Una soluzione importante per “rilanciare nel segno della qualità un settore importante come l'edilizia, che dall'inizio della crisi ha perso centinaia di migliaia di posti di lavoro e che proprio oggi vede la mobilitazione dei sindacati del settore”.



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