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BOZZA REGOLAMENTO PROFESSIONALE:

"La nuova figura professionale del geometra deve avere accesso al mondo del lavoro privilegiando fortemente...", "Condividiamo che l’accesso alle varie specializzazioni avvenga a seguito di...", "Un discorso a parte deve essere portato avanti per i cosiddetti “diplomati ad esaurimento”..."
Queste sono alcune delle frasi con cui iniziano i punti proposti dal Collegio dei Geometri e G.L. della provincia di Catania, in merito alla "BOZZA DI NUOVO REGOLAMENTO PROFESSIONALE" con il sottotitolo:


Di seguito si riporta l'intera proposta:

Egregio Presidente Savoldi, colleghi Presidenti, carissimi colleghi Geometri, come ormai ben sapete nel corso della 12a Assemblea dei Presidenti dello scorso 15 e 15 dicembre 2011 il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati, Fausto Savoldi, annunciò il proposito di redigere un nuovo regolamento per lo svolgimento della professione di geometra.
 
Ciò si rendeva necessario a seguito del D.L. 06/07/2011 n° 98, del successivo D.L. 13/08/2011 n° 138 entrambi sulla liberalizzazione e sulla stabilizzazione finanziaria nonché della Legge 12/11/2011 n° 183, Legge di stabilità, che impone la riforma degli Ordini professionali.
 
Nel corso della stessa Assemblea il Presidente Savoldi ci indicò le linee guida per la
riformulazione del regolamento ed auspicò che la stesura definitiva avvenisse entro la primavera del 2013.
Da subito il Collegio di Catania che già da tempo soffriva per le problematiche connesse alla limitazioni imposte sopratutto dall'Ufficio del Genio Civile di Catania in merito alle competenze in edilizia, si fece promotore di iniziative e suggerimenti perché si arrivasse, una volta per tutte, alla definizione delle tematiche lamentate in materia di competenza in edilizia. Venne dapprima emanata una nota indirizzata al Presidente Savoldi e successivamente un mio intervento all'Assemblea dei Presidenti svoltosi a Roma, il 28/02/2012, con i quali si indicava il pensiero del Collegio di Catania in merito proprio alle competenze professionali della figura del Geometra riassunte nei cinque punti che seguono.
  1. La nuova figura professionale del geometra deve avere accesso al mondo del lavoro privilegiando fortemente il conseguimento di una laurea di primo livello L7, L21, L23, L17 ciò contribuirà ad innalzare il livello conoscitivo, culturale e professionale della nostra Categoria e con competenze ben definite riteniamo di favorire l’afflusso al nostro albo degli attuali tecnici con laurea triennale attualmente parcheggiati agli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti; inoltre così facendo si rende la professione di geometra competitiva e spendibile sul mercato del lavoro, i futuri geometri avranno certezza delle loro competenze e non dovranno lottare come avviene oggi per avere riconosciuta la competenza e fatto il lavoro potranno farselo pagare tranquillamente senza avere le sorprese insite nelle ultime sentenze della Cassazione e del Consiglio di Stato.
  2. Condividiamo che l’accesso alle varie specializzazioni (sicurezza sul lavoro ex 626 e 494, certificazione energetica, relazione acustica, relazione ambientale, ecc.) avvenga a seguito di specifici corsi di specializzazione con esami finali restando fermo che le competenze di materia di topografia, catasto, estimo ecc. restano riconosciute con l’istruzione di base conseguita attraverso gli ITS. Sarebbe, magari, opportuno concordare con il Ministero dell’Istruzione percorsi di studi appropriati, specialistici ed attuali più idonei all’inserimento nel mondo del lavoro post diploma.
  3. In conseguenza dell’accesso alla professione di geometra con il conseguimento della laurea di primo livello le competenze professionali in edilizia non potranno essere che quelle che oggi sono previste dai D.D.L. 1865, (Sen. Vicari), D.D.L. 3493, (On.le Toto); ai due D.D.L. si possono apportare eventuali aggiustamenti ed integrazioni, vedi ad esempio il testo delle competenze a suo tempo voluto dal compianto collega Sen Martinat, progetto di Legge 740/96, che a nostro modesto avviso risulta abbastanza completo ed attuale soprattutto in merito alle competenze in edilizia riportate all’art. 2 del testo di Legge. Quanto sopra in tutte le zone del territorio Italiano qualunque ne sia la destinazione urbanistica ed il grado di sismicità e con qualsivoglia tipologia strutturale realizzati (cemento armato, ferro, legno, muratura, mista, innovativa, ecc…).
  4. Un discorso a parte deve essere portato avanti per i cosiddetti “diplomati ad esaurimento” ai quali noi tutti apparteniamo imitando magari il percorso fatto tempo addietro per gli infermieri, già abilitati, che con la partecipazione ad un semplice corso vennero elevati di qualifica ed equiparati a quelli laureati con titolo di primo livello. Riteniamo che le competenze in edilizia, determinate come nei citati D.D.L., possano essere acquisite attraverso percorsi abilitanti specifici da applicarsi in funzione della anzianità professionale maturata da ogni collega.
  5. Permettere ai geometri dipendenti delle amministrazioni pubbliche di iscriversi agli Albi professionale, così come oggi avviene per gli Ingegneri ed Architetti, garantendo loro la formazione continua per eventuali avanzamenti di carriera e prevedendo per loro contributi alla Cassa Geometri diversificati e eventualmente connessi con le retribuzioni professionali svolte sulle prestazioni occasionali e non soggette alla tassazione da lavoro dipendente.
 
Alla luce di quanto avviene oggi a Catania ritengo che il riconoscimento delle competenze, con qualunque percorso ci si arrivi, sia di primaria e fondamentale importanza ed ognuno di noi, dai vertici della categoria all'ultimo degli iscritti, deve impegnarsi fattivamente e costruttivamente per il raggiungimento di questo obiettivo.
 
Perdere le competenze in edilizia significa che almeno un terzo degli iscritti si troverà presto senza lavoro ed a Catania sono già centinaia i geometri che si sono cancellati perché non vedono futuro, non hanno possibilità di sostentamento per se e per le proprie famiglie e perché non riescono a coprire i contributi che la Cassa di Previdenza impone e ciò è manifestato sopratutto dai colleghi più giovani quelli che, egoisticamente, dovremmo garantire perché contributori delle nostre pensioni.
 
Ritengo quindi che al di là di tutte le innovazioni aggiustamenti, integrazioni e modificazioni che si vogliono fare al regolamento sulla professione di geometra esso debba sempre ed in ogni caso prevedere il riconoscimento delle competenze anche in edilizia; questo è l'obiettivo che il Collegio di Catania perseguirà con tutta la propria forza ostacolando con ogni lecita azione qualsiasi nuova proposta di regolamento che non preveda quanto sopra.
 
Ben venga una riforma condivisa della "governance" qualunque essa sia ma è fondamentale avere riconosciute in modo oggettivo, concreto e tangibile e senza possibilità di interferenze le competenze in edilizia perché questa battaglia che stiamo subendo cessi e si possa scrivere finalmente la parola fine a questa diatriba professionale che ormai dura da oltre trent'anni.
 
Se non saremo capaci a fare ciò significa che abbiamo fallito e consegneremo, con gravi responsabilità, ai nostri successori una categoria professionale monca di una fetta di lavoro che ci ha visti partecipi ed attori principali nell' edilizia italiana sopratutto del dopoguerra.
 
Solo dopo aver raggiunto l'obiettivo prefissato potremo accendere le battaglie politiche per il governo della categoria ma sino ad allora dobbiamo dimostrare di essere uniti e tutti impegnati per il raggiungimento del fine; dimostrare fratture e divisioni al nostro interno ci renderà più attaccabili e ci farà perdere ancora parte di quel fragile potere che ancora conserviamo.
 
Oggi il Governo Nazionale ci chiede di riscrivere i regolamenti, ci chiede di attuare le liberalizzazioni, bene sfruttiamo questo momento cerchiamo tutti insieme di migliorare la nostra categoria professionale e se è necessario non per forza dobbiamo condividere percorsi con altri Ordini e/o Collegi; se per il raggiungimento dei nostri obiettivi dobbiamo camminare da soli bene facciamolo. Assumiamo il coraggio di farlo, potremo non riuscire ma nessuno potrà accusarci di non aver mirato al nobile obiettivo di migliorare la nostra categoria professionale e la vita economica e sociale degli iscritti."
 
Questo quanto suggerito dal Collegio di Catania.
 
Lo scorso fine gennaio il Consiglio Nazionale ha inviato a tutti i Presidenti diCollegio la bozza del nuovo regolamento per essere valutata e successivamente discussa allaodierna Riunione dei Presidenti.
Ho ritenuto utile e necessario, per meglio rappresentare il Collegio di Cataniaascoltare le opinioni di tutti gli iscritti al mio Collegio perché se è vero che il nuovo regolamento è rivolto ai futuri tecnici che usciranno dalla scuola tecnica secondaria riformata ed ai laureati triennali che si abiliteranno con la riforma delle professioni è anche vero che la stessa riforma riguarderà anche noi geometri già abilitati e già inseriti nel mondo del lavoro.
 
Una breve mia considerazione sul nuovo documento proposto dal CNG.
 
Ritengo che il documento rappresenti una solida base di partenza ampiamente condivisibile e sicuramente migliorabile, soprattutto nelle competenze in edilizia ove non vogliamo perdere la D.L. della parte strutturale nelle opere semplici o modeste; esso oltre a mirare ad un innalzamento del livello culturale dell'iscritto tramite la formazione continua ed il conseguimento della laurea triennale, apre ambi spazi a nuove professionalità che dovranno essere sfruttate a breve come ad esempio: l'estimo ambientale ed assicurativo, alla riqualificazione energetica, alla progettazione di bioedilizia, alla gestione dei cantieri edili, alla progettazione e direzione dei lavori anche strutturale per le opere modeste, agli interventi ecosostenibili, alla geomatica, alle bonifiche ambientali e cosi via discorrendo sino a coprire quei campi attuali e futuri che non risultano di competenza esclusiva di altre categorie professionali.
 
Esso, inoltre, recepisce molte delle indicazioni che sono state suggerite dal mio Collegio sia in merito all'accesso al titolo di geometra prevedendo la possibilità di iscrizione sia del tecnico diplomato, a seguito del tirocinio formativo e superamento dell'esame di abilitazione, sia al tecnico con laurea triennale sempre a seguito di tirocinio ed esame di abilitazione; prevede delle competenze di base e competenze specifiche acquisibili a seguito di conseguimento di laurea triennale e/o di corsi di alta specializzazione (IFTS) da istituirsi di concerto con le Università, il CNG ed il Ministero dell'Istruzione.
Ritengo quest'ultima possibilità del conseguimento di competenze attraverso i corsi diformazione e di alta specializzazione molto interessante sopratutto per noi geometri già abilitati e di una certa età perché ci permetterebbe di acquisire eventuali competenze e professionalità specifiche senza necessità di acquisizione di una laurea ma con la sola partecipazione a questi corsi. E' comunque sempre auspicabile che nell'immediato futuro tutti i nuovi geometri acquisiscano un livello di studio di tipo universitario facendo attenzione, però, che quest'innalzamento culturale e professionale non li porti a migrare verso una diversa Cassa di Previdenza perché se cosi fosse ci troveremmo da qui a breve in grassissime difficoltà anche per il nostro sostentamento pensionistico.
 
Cari Colleghi vi ringrazio per la vostra pazienza e mi auguro che a breve essere emanato ed approvato un documento che migliori e nobiliti ancor più il futuro della nostra professione.

Clicca qui e scarica il documento ufficiale.


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