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Il pericolo corre tra i banchi scolastici

Il pericolo corre tra i banchi: allarmi sulla situazione degli edifici scolastici

Se c’è un luogo in cui sarebbe meglio che i nostri figli non entrassero sono le aule scolastiche. Lo sostiene il IX Rapporto di Cittadinanzattiva su “Sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici”. Malmesse, degradate, e negli anni sempre più sovraffollate, le aule scolastiche sono da bocciare senza appello: i numerosi distacchi di intonaco (rilevati nel 18% delle classi), la presenza di altri segni di fatiscenza (30%), le finestre rotte (23%), l’assenza di tapparelle o persiane (56%), i pavimenti sconnessi (21%), banchi e sedie rotte (rispettivamente nel 13% e nel18% dei casi), la presenza di barriere architettoniche (9%), sono tra i principali elementi di pericolo. Il 28% degli edifici scolastici, inoltre, è del tutto fuorilegge, perché privo delle certificazioni e dei requisiti di base previsti dalla legge sulla sicurezza (81/08, ex 626/96).



Il Rapporto nasce dall’indagine su 88 scuole appartenenti a 13 Province di 12 Regioni (Piemonte, Lombardia, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna). Dall’indagine emerge anche che l’88% delle aule non ha porte antipanico e le scale di sicurezza risultano assenti, in tutto o in parte, nel 22% delle scuole a più piani. Meno di una scuola su due, fra quelle monitorate, possiede il certificato di agibilità statica (41%). A rendere più grave la situazione, poi, il fatto che il 42% delle scuole del campione si trova in zona sismica e che lo stato della manutenzione lascia piuttosto a desiderare. Il dato più grave è quello relativo alla certificazione di prevenzione incendi: ne è provvista soltanto poco più di una scuola su 4 (28%).

Secondo i dati del IX Rapporto di Cittadinanzattiva, in ben 17 scuole sono state rilevate lesioni strutturali. I distacchi di intonaco interessano invece principalmente corridoi ed ingressi (24%), aule e laboratori scientifici (18%), palestre e segreterie (17%), mense e sale professori (15%), bagni (13%), aule computer e biblioteche (5%). L’indagine sottolinea, inoltre, il deficit di manutenzione (34% delle scuole) e la necessità di interventi manutentivi ordinari (89% dei casi) e di manutenzione straordinaria (31%). Questa situazione è determinata anche dall’età avanzata degli edifici scolastici: il 70% del nostro campione risale a prima del 1974. La percentuale nazionale supera il 50%.

Anche il Consiglio nazionale dei Geologi è intervenuto sull’argomento evidenziando come circa la metà delle scuole italiane presenti importanti danni strutturali o è carente nell'assistenza, tanto da mettere a rischio la vita di insegnanti e alunni. Secondo il presidente del Cng, Gian Vito Graziano, quasi 25.000 scuole (praticamente una su due), sono state costruite tra il 1965 e il 1990. “Ciò evince una totale carenza di sicurezza in merito agli attuali standard normativi sul rischio sismico – ha sostenuto Graziano - primi tra tutti i dettami delle nuove norme tecniche sulle costruzioni del 2008 e le varie circolari ministeriali successive". Graziano ha poi ricordato la mancanza di certificazione di moltissimi istituti scolastici riguardo l'agibilità statica e la loro collocazione in aree a forte rischio sismico. "Il 57% delle nostre scuole non possiede il certificato di idoneità statica – ha proseguito il presidente del Cng - cioè quel documento che certifica la 'buona salute' dei pilastri, delle travi e di tutte le parti strutturali di un edificio, e il 34% delle stesse è ubicato in aree sismiche". Le stime fornite dal Consiglio nazionale dei geologi non sono molto diverse da quelle rese pubbliche recentemente dalla Conferenza delle Regioni, secondo cui ad oggi sarebbero ancora 20 mila gli edifici scolastici ancora non a norma, ma anche dall'ultimo rapporto annuale di Legambiente sull'edilizia scolastica, 'Ecosistema Scuola 2011', secondo il quale il 36% degli istituti è in situazione di emergenza.



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