Opere abusive anche se l’area è già urbanizzata
Un’opera può essere considerata abusiva anche se l’area su cui sorge è già urbanizzata. Lo ha dichiarato la Cassazione con la sentenza 8796/2011. La Corte ha sostenuto che, pur trovandosi in presenza di altre costruzioni, la realizzazione di ulteriori fabbricati deve essere necessariamente accompagnata da opere di urbanizzazione primaria in grado di sostenere l’aumento del carico urbanistico. In caso contrario può scattare il reato di abusivismo.
Perché un titolo abilitativo per la costruzione di un fabbricato sia dichiarato illegittimo, non è necessario trovarsi in presenza di una zona bianca, dove sussiste il divieto di realizzare nuove costruzioni.
Può infatti esserci abusivismo anche in zone dove la costruzione di nuovi edifici è possibile, ma a condizione che le opere di urbanizzazione primaria siano sufficienti. Solo in questo caso è consentito il rilascio del permesso di costruire.
La Cassazione ha esaminato il caso di un Comune della Campania che, per dare attuazione al Pip - piano di insediamento produttivo, aveva iniziato ad espropriare l’area ai proprietari. L’Amministrazione aveva in seguito dovuto sospendere gli espropri perché, a causa dell’incompletezza delle opere di urbanizzazione primaria, non avrebbe potuto procedere alla realizzazione degli insediamenti produttivi.
Il Comune aveva in seguito adottato un altro piano attuativo, riferito questa volta a una zona più piccola di quella regolamentata dal Pip. Le opere di urbanizzazione previste in questo caso avrebbero potuto sopportare l’aumento del carico urbanistico.
L’Amministrazione comunale, però, trovandosi nell’impossibilità di realizzare le opere di urbanizzazione, aveva ugualmente rilasciato ventitre permessi di costruire.
I lotti in fase di realizzazione sono stati quindi posti sotto sequestro. La Cassazione ha quindi confermato quanto già affermato dal Tribunale di Salerno, che aveva dichiarato illegittimi i permessi rilasciati.
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