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Sanatoria catastale, la partita si gioca sul condono

SANATORIA.jpgSono oltre 2 mila gli emendamenti presentati al Senato per la modifica del ddl sulla manovra per la stabilizzazione finanziaria e la compatibilità economica. Al centro del dibattito tra maggioranza e opposizione la sanatoria catastale, che potrebbe o meno aprirsi ad ipotesi più o meno accentuate di condono edilizio.



Sanatoria
Il passo verso una sanatoria non solo fiscale è stato proposto da alcuni esponenti del PdL, che hanno ipotizzato l’estensione della sanatoria agli abusi edilizi realizzati entro il 31 marzo 2010 nelle aree sottoposte alla disciplina del Codice dei Beni Culturali, D.Lgs, 42/2004, previa acquisizione dell’autorizzazione prevista dall’articolo 146. La domanda di regolarizzazione potrebbe essere inoltrata anche nel caso di precedente diniego di condono edilizio da parte dell’Amministrazione.
 
Il senatore Tancredi ha prospettato anche la possibilità di far rientrare gli edifici abusivi nel patrimonio disponibile del Comune, che può indire un’asta concedendo il diritto di prelazione al responsabile dell’abuso. Il ricavato potrebbe rientrare in un capitolo di bilancio per il ripristino ambientale.
 
Sempre dal PdL è arrivata la proposta di mettere in regola gli ampliamenti non superiori al 20% e a 100 metri cubi in presenza della compatibilità paesaggistica. La maggioranza mira anche allo snellimento burocratico rendendo sufficiente la Dia per la chiusura di terrazze e ballatoi, ma anche per le coperture laterali degli spazi interni fino a 50 metri quadri.
 
Di parere contrario l’opposizione, che in uno degli emendamenti all’articolo 19 ha specificato l’applicabilità della regolarizzazione ai soli immobili realizzati in conformità con la normativa urbanistica ed edilizia vigente, secondo le prescrizioni del piano regolatore e in zona compatibile con la destinazione urbanistica, escludendo gli edifici abusivi e situati in area a rischio sismico o idrogeologico.
 
L’opposizione ha proposto limiti anche per la regolarizzazione degli immobili oggetto di interventi edilizi che abbiano determinato una variazione di consistenza o di destinazione non dichiarata al Catasto. L’aggiornamento a fini fiscali dovrebbe escludere gli edifici abusivi ed è possibile solo dopo aver valutato il rispetto della compatibilità con la destinazione urbanistica della zona e dei vincoli eventualmente esistenti.
 
Nullità per compravendite e locazioni
La bozza in fase di discussione prevede che gli atti pubblici e le scritture private autenticate tra vivi che hanno per oggetto il trasferimento, lo scioglimento o la costituzione di un diritto reale su un fabbricato già esistente debbano contenere, per le unità immobiliari urbane, a pena di nullità, oltre all’identificazione catastale, il riferimento alle planimetrie depositate in Catasto e la dichiarazione degli intestatari sulla conformità di dati catastali e planimetrie allo stato di fatto.  Alcuni degli emendamenti depositati escludono garanzia, servitù, rinunce, provvedimenti di esecuzione forzata e sentenze dagli atti tra vivi di cui si richiede la trascrizione.
 
La dichiarazione di conformità allo stato di fatto di planimetrie e risultanze catastali, che in base al ddl deve essere resa dalle parti, potrebbe essere sostituita da una attestazione asseverata da un professionista abilitato alla presentazione di documenti tecnici e catastali.
 
Secondo i senatori Thaler, Pinzger e Peterlini, l’accertamento di conformità non dovrebbe essere obbligatorio nelle zone con sistema catastale tavolare. La differenzia dal catasto ordinario, risiede nelle modalità di conservazione e nel diverso rilievo giuridico delle sue risultanze, che per i trasferimenti immobiliari hanno efficacia costitutiva oltre che probatoria.
 
In caso di discordanza tra stato di fatto e risultanze documentali, il notaio potrebbe provvedere all’aggiornamento degli intestatari in fase di voltura catastale.
 
Per ulteriori sviluppi sarà necessario attendere l’iter degli emendamenti e il loro eventuale inserimento nel testo di legge definitivo. Il Governo, intanto, ha affermato la propria contrarietà a una nuova stagione di condoni. Nonostante ciò, l'Inu, Istituto nazionale di urbanistica, ha espresso preoccupazioni dal momento che anche in passato, a fronte delle dichiarazioni di contrarietà, le sanatorie edilizie sono ugualmente passate. A scapito del consumo di suolo.

Fonte: Edilportale.com



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