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Sanatoria catastale, sette mesi per la regolarizzazione

condono_edilizio.jpg     Sono sette i mesi a disposizione per la sanatoria catastale, misura inserita nella manovra economica varata martedì scorso in Consiglio dei Ministri.Entro il 30 settembre l’Agenzia del Territorio dovrà terminare il censimento dei fabbricati sconosciuti al Catasto, ma che risultano dai rilievi fotografici ottenuti con un’operazione di verifica avviata due anni fa.



Grazie alla sovrapposizione delle mappe catastali con le fotografie aeree sono state individuate oltre 2 milioni di particelle non ancora registrate. Per 518 mila di queste sono state presentate le pratiche di aggiornamento, con un incremento delle rendite catastali di circa 250 milioni di euro.
 
Il 31 dicembre scade invece il termine a disposizione dei titolari dei fabbricati per presentare la dichiarazione di aggiornamento catastale, che consentirà di pagare le tasse dovute dal 1° gennaio 2009 e ridurre a un terzo le sanzioni. Entro la stessa data devono essere dichiarate le variazioni di consistenza o destinazione dovute ad interventi edilizi.
 
Dopo la raccolta delle dichiarazioni, l’Agenzia del Territorio segnala ai Comuni le pratiche di accatastamento perché procedano ai controlli e alle eventuali sanzioni. In caso di mancata risposta, infatti, all’immobile sarà applicata una rendita presunta, cui si sommerà una multa  fino ad un terzo del valore catastale.
 
Dalle stime effettuate la regolarizzazione degli immobili non dichiarati potrebbe generare un gettito da 1,5 miliardi di euro. Per la regolarizzazione sono previsti incentivi ai Comuni pari al 33% delle maggiori entrate.
 
Per mantenere alto il livello di attenzione sui casi di mancata dichiarazione degli edifici e individuare i soggetti titolari di diritti reali su ogni immobile, la manovra istituisce dal primo gennaio 2011 l’Anagrafe immobiliare integrata, gestita dall’Agenzia del Territorio.
 
A tutti i Comuniè garantita la consultazione delle banche dati del catasto terreni e di quello edilizio urbano, con particolare riferimento ai dati di superficie delle unità immobiliari urbane a destinazione ordinaria. Le funzioni catastali di accettazione e registrazione degli atti di aggiornamento sono svolti da Comuni e Agenzia del Territorio sulla base delle regole emanate dal Ministero delle Finanze, valide anche nelle Regioni a statuto speciale.

Competono invece allo Statoaltre funzioni, che sono svolte dall’Agenzia del Territorio, come l’individuazione di metodologie per l’esecuzione di rilievi ed aggiornamenti topografici, il controllo della qualità delle informazioni catastali e dei processi di aggiornamento degli atti, la gestione dell’infrastruttura tecnologica e l’applicazione delle sanzioni.

Secondo alcuni operatori del settore la manovra nasconde il rischio dell’abusivismo. Agli immobili non dichiarati potrebbero essere associate irregolarità edilizie. Per questo il Governo aveva pensato di associare all’emersione degli “immobili fantasma” la sanatoria urbanistica. Misure che insieme avrebbero movimentato circa 6 miliardi di euro.
 
L’ipotesi di condono ha però suscitato un’ondata di critiche. “Per l’ANCE  causerebbe concorrenza sleale a danno delle imprese che operano all’insegna della trasparenza nella legalità.

“La regolarizzazione catastale di una casa senza nessuna concessione edilizia è uguale al condono”, ha affermato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine del Consiglio dei Ministri di martedì scorso.
 
Incerta l’entità del gettito derivante dalla regolarizzazione secondo il Nens, associazione nuova economia nuova società, dal momento che con in base alle tecniche utilizzate non si può stabilire se tutte le particelle rilevate siano da accatastare. La rendita potrebbe diminuire se dalle costruzioni a uso abitativo si passasse a magazzini o garage.Ci sono poi altri casi di dubbio, come le prime abitazioni, che non sono soggette a Ici e Irpef, e i pagamenti di rendite presunte in attesa di usucapione, che non si configurano come evasione.
 
Dure critiche anche dal Cnappc, Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, dal quale arriva la richiesta di rendere possibile la sanatoria catastale solo per gli edifici regolarizzabili dal punto di vista urbanistico, escludendo quelli realizzati in aree vincolate.
 
Contrario a ogni possibile forma di condono edilizio anche il CNI, Consiglio nazionale degli ingegneri, che propone di concludere in tempi brevi la riforma della legge urbanistica e l’iter della legge sulla qualità architettonica.
 
Manifestazioni di dissenso anche da parte di Ermete Realacci, responsabile ambiente per il Partito Democratico, che ha esortato il Ministro Stefania Prestigiacomo ad evitare il varo della misura sulla sanatoria.
 
Più positivo Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, che ha messo in evidenza come non siano ancora state mostrate dal governo le modalità della regolarizzazione. Motivo per il quale l'operazione “non può essere accusata di essere un condono, essendo una regolarizzazione a carico dei cittadini”.

Fonte: Edilportale.it



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