Dalla sanatoria alle liquidazioni ecco i pilastri della manovra
Data: Luned́, 24 maggio 2010
Argomento: NEWS


condono_edilizio.jpgNon sarà una strada in discesa. Ma se mai condono edilizio ci sarà, anche limitato ai soli immobili fantasma, dovrà fare i conti con le competenze delle regioni per evitare i problemi del 2004. Le voci più insistenti parlano di un preventivo di 6 miliardi, che si aggiungerebbe alla sanatoria fiscale sulle case fantasma. L'ipotesi ha suscitato subito un vespaio di polemiche, anche se dal 1973 a oggi la politica delle sanatorie ha fruttato 100 miliardi all'erario (di cui 16 da quelle edilizie).



La cifra di 6 miliardi, certo, è forte. Ma, sulla scorta del precedente condono del 2003-2004, è possibile fare qualche ragionamento di fattibilità. Già madre di tutti i condoni edilizi, quello del 1985, ha fruttato quasi 7 miliardi di oggi. E anche l'ultima sanatoria è andata ben oltre le aspettative: l'oblazione destinata allo Stato è arrivata a 5,5 miliardi, anche se ancora non esistono dati precisi su quanto hanno incassato i comuni con gli oneri concessori e le regioni con la possibilità di applicare il 10% in più.

In base ai dati di Cresme e Legambiente, in media si costruiscono 50-60mila unità immobiliari abusive ogni anno. Dato che, approfittando dello scorso condono, è più che probabile che tutti gli abusi realizzati fino al 2004 siano stati sanati, in questi ultimi sei anni le nuove costruzioni abusive non dovrebbero superare le 350mila unità. Se è preventivato un gettito di 6 miliardi, vorrebbe dire circa 17mila euro a unità, più gli oneri concessori ai comuni, altri 4-5mila. Troppi per la situazione economica di tante famiglie.

La strada del condono potrebbe invece essere un'altra: limitarsi ufficialmente (in realtà estendendosi) a sanare la fungaia delle case fantasma (in buona parte coincidenti proprio con quelle abusive). Quei 1,4 milioni di unità immobiliari non risultanti al catasto che rappresentano gli abusi stratificatisi nei decenni, quelli che non sono mai entrati nei condoni per indifferenza o ignoranza dei proprietari, e al cui interno ci sono sicuramente quelle 350mila unità costruite negli ultimi sei anni. Sono immobili la cui regolarizzazione fiscale sta già prendendo corpo (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri) ma per i quali è indispensabile, dal punto di vista del gettito, pensare a una soluzione anche sul piano urbanistico. Se infatti la casa viene messa in regola con le tasse, automaticamente il comune dovrebbe verificarla sotto il profilo della regolarità urbanistica. E a quel punto scegliere se far finta di niente, oppure accettare la concessione in sanatoria (ove possibile) oppure abbatterla. Quale proprietario vorrebbe trovarsi a pagare una sanatoria fiscale con la prospettiva dell'abbattimento dell'immobile?

Ecco che l'idea di un condono edilizio che abbracci tutte le case fantasma appare come una scelta obbligata per salvare quel gettito e aggiungerne un altro. A questo punto, anche considerando che solo i due terzi di quegli edifici in via di riemersione abbia bisogno di una spintarella legislativa per la regolarizzazione, ecco che l'oblazione si ridurrebbe drasticamente: con 5mila euro a unità immobiliare si arriva facilmente a 6 miliardi.

Si costringerebbe a uscire allo scoperto tutti quegli irriducibili che finora si sono sottratti alle sanatorie edilizie del passato. In vista della ripartenza del federalismo catastale (ormai sdoganato dalle sentenze del Consiglio di stato), ai comuni potrebbe non dispiacere vedersi consegnare una situazione finalmente in ordine.

In ogni caso, ha precisato il presidente dell'Anci Sergio Chiamparino, nell'incontro di ieri con Tremonti non si è parlato di condono edilizio ma di regolarizzazione delle case fantasma.

Rimane comunque aperto il discorso della competenza delle regioni nella definizione degli illeciti sanabili e della tempistica, al centro di formidabili ostacoli al condono del 2003-2004.
Negative, comunque, per ora, le reazioni dell'opposizione e delle associazioni ambientaliste: «Il condono edilizio è indegno di un paese civile», dice Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente. Per Leoluca Orlando dell'Idv Berslusconi «mortifica la cultura della legalità». Secondo Ermete Realacci (Pd): «È una vergogna, che alimenterà gli appetiti». «Il governo ha deciso di premiare i disonesti e i farabutti e di far pagare la crisi ai cittadini onesti», dice il presidente dei Verdi Angelo Bonelli. Ma anche il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, commenta: «Speriamo di no».

Stando alle ultime voci, anche se l'ipotesi del condono edilizio venisse accantonata, ci sarebbe già un ruotino di scorta: la sanatoria degli immobili costruiti abusivamente su terreno demaniale.

I pilastri della manovra 2011-2012
Possibile il varo del terzo condono dell'era Berlusconi: 6 miliardi la stima del gettito atteso
Nel menù della manovra al quale stanno lavorando i tecnici del governo compare anche un condono edilizio che si dovrebbe raccordare al concordato sugli immobili fantasma. In tutto l'operazione dovrebbe fruttare oltre 6 miliardi: circa 4 miliardi dalla sanatoria vera e propria e 1,5 miliardi dal concordato, che al momento viene considerato l'intervento più probabile e che riguarderebbe 1,4 milioni di unità immobiliari non risultanti al catasto, frutto in prevalenza di abusi stratificatisi per decenni. Tra queste case fantasma ci sarebbero anche 350mila immobili costruiti negli ultimi sei anni. La questione è stata anche al centro dell'incontro di ieri tra il ministro dell'economia, Giulio Tremonti e la delegazione dei sindaci guidata da Sergio Chiamparino nel quale non si è però parlato di condono
Obbligo di tracciabilità per fatture e contanti
Torna la tracciabilità dei pagamenti. Per rilanciare la stretta sulle frodi Iva e le false fatturazioni, il fisco sta pensando di introdurre l'obbligo di comunicazione delle fatture emese per operazioni commerciali superiori a determinati importi. Con la manovra verrà conferita una sorta di delega all'Entrate per riscrivere le regole del nuovo redditometro
Stretta sui giochi illegali: sanzioni anche a chi gioca
Caccia agli evasori anche sui giochi. Saranno rilanciate le sanzioni penali per chi gestisce il gioco illegale e senza risparmiare anche il giocatore. L'imposta sulle scommesse sarà dovuta anche da chi opera senza concessioni e l'imponibile accertato ai fini dell'evasione dell'imposta sui giochi sarà lo stesso ai fini dell'Irap e delle imposte dirette
Statali: liquidazione a rate e stop al rinnovo del contratto
Confermato lo stop al rinnovo del contratto nel pubblico impiego. Viene fatta salva solo l'indennità di vacanza contrattuale. Il rinvio riguarderà anche polizia e forze armate. Oltre una determinata soglia di reddito (ancora da fissare) scatterebbe anche la dilazione fino a tre anni della liquidazione degli statali. Prolungato fino al 2013 il limite del 20% al turn over
In bilico il superticket sulle visite specialistiche
Il fondo sanitario andrà tagliato di 550 milioni: le regioni dovranno reperirli oppure introdurre un ticket da 7,5 euro sulla specialistica o da 3 euro sulla ricetta per gli esenti dal 1° luglio. Previsti inoltre l'alta ai pignoramenti dei creditori di asl e ospedali e lo spostamento della vendita di farmaci innovativi
dai nosocomi alle farmacie
Divieto di costituire società nei comuni più piccoli
Obbligo di gestione associata e divieto di costituire e mantenere società nei comuni fino a 5mila abitanti. È una delle misure allo studio per ridurre i costi dell'amministrazione locale, insieme al taglio del 5% su gettoni e indennità. Il patto, poi, dovrebbe chiedere nel 2011 un miliardo a comuni e province; per chi sfora previsto il taglio ai trasferimenti
Riduzione delle finestre per le pensioni di vecchiaia
Due le ipotesi allo studio dei tecnici sulle finestre per le pensioni di vecchiaia: riduzione delle uscite da quattro a una oppure dimezzamento dei «canali». In quest'ultimo caso i lavoratori dipendenti dovrebbero rinviare di 6 mesi l'uscita dal mondo del lavoro; gli autonomi di un anno. Giro di sull'invalidità civile: più controlli e tetti di reddito più bassi per l'assegno di accompagnamento








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