Perde il Durc chi ha troppi operai in part time
Data: Sabato, 19 marzo 2011
Argomento: NEWS


Sul tetto al part-time per gli operai edili cade anche l’ultima ombra di dubbio. Da oggi chi sfora il limite del 3% del personale operaio assunto a tempo ridotto non ha più alibi: deve subito mettersi in regola, altrimenti perde il Durc.
Ma per il passato, ovvero per tutto ciò che è avvenuto fino al 2011, si chiuderà di fatto un occhio. Il conteggio della percentuale-limite, infatti, non include i part-time già in forza prima di quest’anno.



A ribadire la validità e operatività immediata dei limiti al part-time è il ministero del Lavoro al quale l’Ance si era rivolta con un interpello per chiedere una parola definitiva sugli effetti del tetto inserito nel Ccnl, anche quello rinnovato nel 2008. «Una presa di posizione ferma del Ministero era necessaria – spiega Gabriele Buia, il vicepresidente Ance con delega al lavoro – perché in molti ancora facevano orecchie da mercante sostenendo che in fondo il part-time in edilizia fosse ancora libero».

I costruttori allora si sono rivolti a Sacconi che ha risposto con l’interpello n. 8 del 3 marzo 2011. In modo perentorio: dopo aver ricordato il tetto del 3% inserito dalle parti sociali nel Ccnl, il ministero ne illustra le conseguenze: «Una volta raggiunta – si legge nella risposta all’Ance – l’indicata percentuale del 3% del totale dei lavoratori a tempo indeterminato nell’impresa, o superato il limite pari al 30% degli operai a tempo pieno dipendenti dell’impresa, ogni ulteriore contratto a tempo parziale stipulato deve considerarsi adottato in violazione delle regole contrattuali».







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