Sanatoria catastale, stop agli emendamenti
Data: Giovedì, 17 giugno 2010
Argomento: NEWS


IMMOBILE_ABUSIVO.jpgSta per scadere il termine per la presentazione degli emendamenti alla manovra finanziaria. Le proposte per la modifica del ddl di conversione del Decreto Legge 78/2010 devono essere depositate al Senato entro domani. Oltre ai tagli a carico delle Regioni, sanatoria catastale e semplificazione della conferenza di servizi destano preoccupazione e commenti.
 



Associazione nazionale costruttori edili, ha rinnovato le critiche all’aggiornamento del Catasto, che potrebbe nascondere un condono mascherato. Per evitarlo è stata proposta la regolarizzazione fiscale dei soli immobili che già dispongono di un regolare titolo abilitativo, escludendo quindi qualsiasi forma di condono edilizio.
 
Il DL 78/2010, in vigore allo stato attuale, non consente nessun tipo di condono. La maggioranza ha inoltre espresso rassicurazioni in tal senso nonostante qualche proposta di modifica al testo durante l’iter in Parlamento.
 
Le violazioni formali potranno essere sanate entro il 31 dicembre con una dichiarazione all’Agenzia del Territorio e al Comune. Nel primo caso viene regolarizzata la situazione fiscale di un immobile non dichiarato al Catasto, nel secondo si identifica l’edificio dal punto di vista urbanistico ed edilizio, accertando la conformità alle norme vigenti. In presenza di abusi e violazioni sostanziali, infatti, il Comune può ordinare la demolizione.
 
Il proposito di monitoraggio continuo è poi confermato dall’istituzione dell’Anagrafe degli immobili, a partire dal primo gennaio 2011, e dalla nullità delle compravendite stipulate dal primo luglio in presenza di difformità tra dati catastali, planimetrie e stato di fatto.
 
Un giudizio positivo è stato invece espresso sulla semplificazione della Conferenza di servizi, che con una risoluzione più veloce delle controversie, determinato dal maggiore potere attribuito al Governo, potrebbe velocizzare l’iter di molte opere.
 
Sul piede di guerra gli enti locali, che in Conferenza Stato – Regioni hanno espresso la propria contrarietà alle politiche di rientro, giudicate unilaterali e sbilanciate. Secondo il Governatore della Lombardia la manovra metterebbe a rischio il federalismo e non sarebbe sostenibile. Il peso dei tagli sul bilancio regionale si attesterebbe infatti al 14%, contro il 2% a carico dei Ministeri.
 
Dello stesso avviso l’Assessore al Sud e al Federalismo della Regione Puglia Marida Dentamaro, che riportando il parere della sua Giunta ha definito la manovra irricevibile per la violazione del principio di leale collaborazione e l’impossibilità di cofinanziare il programma operativo europeo a sostegno delle imprese.
 
Eventuali variazioni e nuove proposte per ampliare la portata della manovra, che ha incassato il parere positivo di Commissione Europea e Ocse, saranno valutate in Parlamento.







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