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AL VIA LA SANATORIA CATASTALE PER GLI IMMOBILI FANTASMA

IMMAGINE_CATASTALE.jpg     Nessun condono edilizio sarà inserito nella manovra dei prossimi due anni. Ci sarà piuttosto una sanatoria catastale per i cosiddetti immobili fantasma. C’è tempo fino al 31 dicembre di quest'anno per mettersi in regola con l’Agenzia del territorio, con sanzioni ridotte ad un terzo. Chi non lo farà si vedrà attribuita una rendita presunta, con la retroattività della stessa, e sanzioni molto severe che possono arrivare fino ad un terzo del valore catastale.



     Secondo quanto previsto in G.U., entro il 15 luglio questi fabbricati dovranno essere dichiarati al catasto. E per evitare che si approfitti della manovra con la corse al mattone dell'ultimo momento, sono state consegnate ai comuni le fotografie aeree che attestano la presenza degli immobili abusivi e un primo elenco degli edifici non regolarizzati è stato già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 dicembre 2009. In caso di mancata regolarizzazione l'Agenzia provvederà d'ufficio con l'aggravio delle spese e le sanzioni del caso.

     Ma i tempi sono troppo stretti per un’effettiva regolarizzazione entro il 15 luglio di tutti questi immobili.  Infatti, secondo le stime più prudenti la sanatoria dovrebbe coinvolgere 1,5 milioni di fabbricati, considerando i piccoli ampliamenti non denunciati e le costruzioni totalmente abusive.

     Il punto debole dell'eventuale emersione del sommerso in assenza di un condono sarebbero i Comuni. Anche se questi beneficerebbero di nuovi introiti dalle imposte sugli immobili emersi, si troverebbero a far fronte ad una molteplicità di edifici per cui attivare le pratiche per la demolizione, una procedura lunga e impegnativa per le esangui casse degli enti locali.

     Nel frattempo non si placano le polemiche sulla manovra accusata di essere un “condono mascherato”. Anche l’Ance, Associazione Nazionale Costruttori Edili, dice “no” sostenendo che un provvedimento simile andrebbe a creare una concorrenza sleale a scapito delle imprese sane del comparto delle costruzioni; inoltre, la manovra non andrebbe di certo a premiare la qualità delle costruzioni in un Paese che va verso l’efficienza energetica ed alla costruzione di immobili con materiali ecocompatibili.



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