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Lettera aperta in occasione delle elezioni per il rinnovo del CNG

Il Presidente del Collegio dei Geometri e G.L. della provincia di Catania, Geom. Rosario Cucuccio, in nome e per conto del Consiglio direttivo che si è riunito in data odierna, ha diramato la circolare n. 302 del 02 c.m. e che recita:
"Carissimi iscritti,
è con amarezza e delusione che si scrive questa nota che altro non vuole essere che una riflessione a voce alta per manifestare il proprio stato d'animo. Stato d'animo di amarezza e delusione che vengono originati dalla mancata convergenza verso i veri e reali interessi professionali della nostra categoria, quella del geometra libero professionista".


La circolare, prosegue come di seguito.

"Le, già in corso, consultazioni elettorali per il rinnovo del Consiglio Nazionale della categoria, purtroppo, hanno fatto emergere ancora una volta nel nostro ambito regionale divisioni, antagonismi, e personalismi che certo non giovano all'interesse comune. Sono mancati da parte di tutti l'umiltà, il leale confronto sulle idee e sui propositi e quella necessaria sintesi di programmazione che in uno al rinnovamento potessero portare benefici e vantaggi alla nostra categoria. E' mancato il vero amore ed interesse per la categoria cui apparteniamo, abbiamo perso la capacità di sintesi ed il vero fine del nostro mandato di rappresentanti della categoria; il misero personalismo è prevalso sull'interesse e sui benefici comuni.
 
            Nessuno ha voluto fare un passo indietro rispetto alle proprie arroccate posizioni iniziali nonostante sui nomi proposti non ci fosse convergenza alcuna se non la propria! Ciò è davvero deplorevole per noi e sopratutto per gli iscritti che rappresentiamo.
 
            Non siamo stati capaci di esprimere una costruttiva politica per la nostra categoria e per la rappresentanza siciliana in seno al nuovo Consiglio Nazionale con il risultato che, continuando con questo modo di operare, forse perdiamo anche il nostro rappresentante in seno al Consiglio della Cassa.
 
            Eppure come non ricordare le tante battaglie vissute assieme in questi ultimi anni, portate avanti da questo Collegio e pienamente condivise dagli altri, che hanno generato l'invidia da parte delle altre categorie professionali a noi concorrenti, sia per la nostra coesione e sia per la nostra determinazione. Come non ricordare i tavoli di concertazione presso l'Assessorato alle Infrastrutture ove tutti presenti ed in uno con il Presidente del C.N.G. ci battevamo per la difesa delle competenze e per l'immagine della nostra Categoria.
 
            Tutto ciò, purtroppo, non è bastato a farci capire che le battaglie si vincono insieme, proprio con quella  determinazione e coesione che ci ha contraddistinti. I risultati raggiunti non hanno portato giovamento alcuno. Su nove Collegi provinciali ben quattro si sono candidati per il Consiglio Nazionale e tali, irremovibili, sono rimasti nonostante, come detto, si disponesse a malapena dei propri voti non riuscendo ad acquisire la fiducia degli altri Collegi.
            Eppure, a Roma, nell'autorevole sede delle riunione dei Presidenti, già in tempi non sospetti ed in più occasioni,  avevo avuto modo di parlare della necessità dell'unione e coesione a tutti i livelli.  Ciò anche perché, forte dell'esperienza siciliana, rappresentavano, un energico valore aggiunto da sfruttare sapientemente nei tavoli di concertazione; purtroppo giusto in Sicilia, già artefici di coesione ed unità, questa auspicata forma di operare nell'interesse della categoria è venuta incredibilmente meno al primo momento in cui si poneva in gioco una "poltrona" il cui conseguimento non era neppure certo.  
 
            Questo Collegio di Catania, a cui certo non può essere negata la palese realtà di essere stato la "testa d'ariete" nella lotta per la salvaguardia delle competenze e per la difesa degli interessi dei geometri liberi professionisti, per amor di pace, per altruismo, per l'immagine della categoria siciliana e per cercare di compattare i Collegi siciliani (non certo per mancanza di personalità, capacità e professionalità al proprio interno), si è volutamente tirata fuori da tutte le cariche di rappresentanza dichiarando apertamente l'appoggio ad un candidato siciliano su cui convergesse la fiducia di tutti i Collegi ma a patto che per un'equa distribuzione di rappresentanza e visibilità anche nei confronti dei Collegi più piccoli si programmasse una condotta politica e di sintesi tale da interessare tutte le future figure di rappresentanza.
           
            Ciò non è stato compreso anzi è stato percepito come una forma di atteggiamento ostile. Niente di più falso!!!
             Catania, alla luce delle esperienze negative delle passate elezioni e peraltro ancora una volta confermate da questi ultimi eventi, voleva in modo chiaro, a testa alta e con l'impegno da parte di tutti al rispetto per gli impegni che si andavano a prendere, affrontare il problema in modo serio, pacato, ragionato nell'interesse della categoria e con l'auspicio che anche la nostra Regione potesse essere rappresentata con un proprio componente, espressione della totalità della fiducia dei singoli Collegi, in seno al costituendo Consiglio Nazionale dei Geometri; ciò affinché i problemi, le tematiche e gli auspici dei geometri siciliani, diversi da quelle dei colleghi del resto d'Italia, potessero essere direttamente rappresentati e proposti in seno alla apicale struttura nazionale della nostra categoria.
 
            Purtroppo ancora una volta, nonostante l'operato in ambito regionale degli ultimi anni ci abbia portato come esempio per gli altri Collegi, non siamo stati capaci di raggiungere gli obiettivi che per Catania e credo per tutti i geometri siciliani rappresentavano un importante traguardo da spendere ancor più nella difesa e nell'immagine della categoria.
 
            Alla luce di questa ultima negativa esperienza mi chiedo quale possa essere il valore ed il ruolo della Consulta Regionale se quest'ultima non riesce ad essere laboratorio di idee e programmazione, luogo di pacato e costruttivo confronto che elevi la classe dirigente al supremo interesse degli iscritti e della categoria, se non riesce, come nel caso in esame, a saper coagulare gli interessi personali a favore degli interessi della categoria tutta? 
           
            Certo quale migliore immagine sarebbe stato per i Geometri siciliani, dai singoli iscritti ai vertici di categoria, autori di tante battaglie, poter contare su un proprio rappresentante al Consiglio Nazionale ed un proprio rappresentante al Consiglio della Cassa da poter spendere per l'immagine e la difesa della categoria e sopratutto dei Geometri siciliani?
            Purtroppo la mancanza di umiltà ci ha portati ancora una volta a fallire.            Prendiamone atto sopratutto di fronte ai nostri iscritti!
           
            Continuerà, però, più forte che mai e con la determinazione di sempre l'impegno del Collegio di Catania per la difesa della categoria e delle professionalità dei propri iscritti geometri liberi professionisti, in tutti gli ambiti ed in tutte le istituzioni e pressando anche la nuova classe dirigente nazionale che si andrà a formare affinché venga attuato e perseguito quanto questo Collegio, ormai va ripetendo da diversi anni nelle varie riunioni istituzionali.
 
            Chiudo queste amare riflessioni citando l'ultima parte del III° Atto dell'Adelchi di Alessandro Manzoni con l'auspicio che possa farci riflettere tutti e portarci giusto consiglio per il futuro:
                                  
                                   Sarebbe, o delusi, rivolger le sorti,
                                               D'un volgo straniero por fine al dolor?
                                               Tornate alle vostre superbe ruine,
                                               All'opere imbelli dell'arse officine,
                                               Ai solchi bagnati di servo sudor.
                                               Il forte si mesce col vinto nemico,
                                               Col novo signore rimane l'antico;
                                               L'un popolo e l'altro sul collo vi sta.
                                               Dividono i servi, dividon gli armenti;
                                               Si posano insieme sui campi cruenti
                                               D'un volgo disperso che nome non ha".
               

PER IL CONSIGLIO DIRETTIVO DEL COLLEGIO DI CATANIA
IL PRESIDENTE
(Geom. Rosario Cucuccio)

Per scaricare la copia della circolare, clicca qui



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