Dlgs rinnovabili, nuove proposte di modifica dalle associazioni
Data: Marted́, 18 gennaio 2011
Argomento: NEWS


Dlgs rinnovabili, nuove proposte di modifica dalle associazioni

Continua la mobilitazione da parte delle organizzazioni ambientaliste e del settore delle rinnovabili per chiedere al Governo di modificare lo schema di decreto legislativo che riordina la disciplina delle rinnovabili e il sistema egli incentivi. Nei giorni scorsi Greenpeace, Legambiente e WWF - assieme a tre organizzazioni del settore delle rinnovabili - Fondazione sviluppo sostenibile, Kyoto Club e ISES ITALIA, hanno lanciato un nuovo allarme sulle conseguenze negative che lo schema di decreto potrebbe sul settore delle  rinnovabili. Le associazioni hanno, inoltre, proposto una serie di emendamenti finalizzati a migliorare il testo del decreto e a garantire la stabilità del mercato delle rinnovabili, l’efficienza negli incentivi e il perseguimento degli obiettivi fissati dall’Unione Europea per il 2020



Sono riconosciuti alcuni elementi positivi contenuti nello schema di decreto, (l’incentivazione della generazione termica e della biomassa) ma viene paventato il blocco dello sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia, a causa dei nuovi meccanismi incentivanti previsti dal testo. A rischio sarebbero - secondo le associazioni - soprattutto l’eolico e il solare fotovoltaico.
 
“Sarebbe molto grave - dichiarano i rappresentanti delle associazioni - se l’effetto netto del decreto fosse proprio quello di mettere in discussione la capacità del Paese di centrare gli obiettivi europei del 2020, ostacolando l’importante occasione di sviluppo di filiere industriali in Italia e la creazione di decine di migliaia di nuovi posti di lavoro, oltre a quelli già creati fino ad oggi. Non vorremmo - concludono i rappresentanti - che dopo un’assurda campagna di disinformazione sulle fonti rinnovabili, il Governo, con l’intento ufficiale di sistematizzare gli incentivi alle rinnovabili, ne provochi di fatto un rallentamento se non il blocco di alcune tecnologie”.
 
Gli emendamenti proposti riguardano alcuni dei punti del decreto: in particolare, le associazioni non condividono la limitazione degli impianti solari fotovoltaici a terra (massimo 1 MW e 50 kW per ettaro), e propongono di distinguere i casi di aree agricole di pregio dalle altre, affidando la competenza alle Regioni. Inoltre chiedono la riduzione del taglio del prezzo dei Certificati Verdi del 15% del valore attuale, e non del 30%, più congruo rispetto ai costi effettivi.







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