Professioni: no dei tecnici al nuovo testo di riforma
Data: Venerd́, 28 maggio 2010
Argomento: NEWS


CORSO_DI_FORMAZIONE_PROFESSIONALE.jpg     È ripreso, dopo quasi un anno, l’esame da parte delle Commissioni Giustizia e Attività produttive della Camera, di diversi disegni di legge in materia di professioni. I testi in discussione sono le proposte di legge presentate dai deputati Siliquini (503), Vietti (1553), Vitali (1590), Mantini (2239) e della proposta di legge di iniziativa popolare (3) presentata dal Comitato Unitario delle Professioni (CUP).



Le altre tre proposte all’esame, Froner (C. 1934), Formisano (C. 2077) e Buttiglione (C. 3131) riguardano le professioni non regolamentate.

L’ultima seduta risale al giugno 2009 (leggi tutto). Nel frattempo è stata condotta un’indagine conoscitiva, conclusasi il 18 marzo 2010, nel corso della quale sono stati sentiti i rappresentanti delle professioni, gli esperti della materia e i rappresentanti del CNEL e di enti previdenziali.
 
Maria Grazia Siliquini (PdL), relatore per la Commissione Giustizia, ha sottolineato l’urgenza di una riforma delle professioni regolamentate che coninvolge 2.100.000 professionisti. La riforma, richiesta da tutti gli esponenti degli ordini - ha proseguito Siliquini - deve dare soprattutto nuovi strumenti e regole per le professioni intellettuali, in armonia con la direttiva europea 2005/36. Senza dimenticare le professioni emergenti non ordinistiche, oggi riunite in associazioni, che comprendono 222.486 soggetti, e che hanno diritto ad una normativa che li “inquadri” con criteri e regole nuove. Questa legge, secondo Siliquini, deve essere elaborata in maniera autonoma, trattandosi di due mondi assolutamente distinti, per i quali devono valere regole diverse.

Siliquini ha quindi depositato una ipotesi di testo, che potrà essere la base per una proposta di testo unificato. Tra le novità del nuovo testo vi è la proposta di accorpare Ordini e Collegi esistenti, con la possibilità di comprendere professioni diverse purché attinenti alla stessa area e purché i titoli per l’accesso siano conseguiti a seguito di formazione e tirocinio della stessa durata. È proposta, inoltra la soppressione della sezione «B» degli Ordini con il conseguente passaggio dei relativi iscritti nell’Ordine corrispondente al titolo.
 
In tema di tariffe professionali, la proposta Siliquini prevede che il compenso sia pattuito per iscritto, “avuto riguardo alle tariffe” stabilite dal Ministro della Giustizia. Le tariffe professionali, stabilite ogni triennio, indicheranno livelli minimi e massimi, non vincolanti in caso di determinazione consensuale. Il professionista deve rendere noto al cliente il livello di complessità dell’incarico e gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell’incarico. Si applicano le tariffe ministeriali in caso di mancata determinazione consensuale, o se il committente è un ente pubblico o ancora in caso di liquidazione giudiziale di compensi e quando la prestazione professionale è resa anche nell'interesse dei terzi.
 
LE REAZIONI DEI PROFESSIONISTI
Le professioni tecniche prendono atto “con grande stupore” del Testo unificato depositato da Maria Grazia Siliquini. In una nota congiunta, i Consigli Nazionali di ingegneri, architetti, geologi, agronomi, agrotecnici e tecnologi alimentari sottolineano che il Testo unificato “contiene proposte, alcune anche di dettaglio (improprie in una legge di principi), che non sono condivise dalla maggior parte degli attori del sistema professionale ed in particolare dalle professioni tecniche.”
 
Gli Ordini ritengono “inaccettabile”:
- il costante richiamo a ruoli associativi degli Ordini, che in realtà sono Enti pubblici non economici;
- l’intervento di dettaglio nell’autonomia organizzativa degli Ordini nazionali e territoriali;
- l’introduzione di tariffe prive di qualunque effetto cogente;
- l’equipollenza di indefiniti percorsi di “formazione professionale” a titoli di studio universitari;
- l’accorpamento degli Ordini e Collegi professionali;
- la soppressione delle Sezioni B degli Ordini, senza i preventivi pareri degli Ordini.
 
Il Testo unificato - continua la nota - pare confuso, in alcune parti contradditorio, senza alcun richiamo al principio della sussidiarietà, con norme in più punti arretrate rispetto alle attuali, ma soprattutto non capace di indicare i principi generali fondanti un moderno sistema professionale.
 
Sottolinenando che il discrimine per l’accesso ad una professione intellettuale è il superamento di un percorso di studi universitario o equivalente e di un esame di Stato abilitante, gli Ordini e i Collegi esprimono grande preoccupazione per il possibile conflitto fra le linee guida della riforma parlamentare e di quella governativa e ricordano che le professioni che hanno preso impegno il 15 aprile con il ministro Alfano (leggi tutto), stanno lavorando secondo quanto concordato in tale sede.

Fonte: Edilportale.it







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